Le cause del D-Dimero alto e come comportarsi
il D-Dimero è un parametro non troppo conosciuto da coloro che non padroneggiano perfettamente la materia, poiché non è citato come altri più spesso utilizzati per accertare alcune patologie. Tuttavia si tratta di un elemento decisamente importante che il medico tiene in grande considerazione nel corso della sua diagnosi. Questo indica infatti una degradazione della fibrina e viene calcolato all’interno del sangue per valutare la sua capacità di coagulazione nel breve termine.
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Cosa significa avere il D-Dimero alto?
Quando siamo vittime di una ferita il corpo attiva una serie di proteine per provvedere alla sua riparazione; solitamente in questa condizione il D-Dimero si manifesta e partecipa al processo. Se però è presente anche quando il corpo è integro è opportuno sottoporsi a una serie di accertamenti, poiché significa che il meccanismo è mal funzionante e nel peggiore dei casi si sta venendo a creare un pericoloso coagulo nel sangue che potrebbe ostruire i vasi con gravi conseguenze per l’intero organismo.
Quali sono le cause di un D-Dimero alto?
Solitamente il D-Dimero alto sopraggiunge in presenza di una lesione più o meno grave, così da favorire una corretta coagulazione del sangue quando questa è realmente necessaria. Il problema è se il medico lo riscontra al di fuori del range di riferimento in una condizione di normalità, poiché in tal caso è opportuno procedere con degli accertamenti specifici per verificarne le motivazioni.
Una causa potrebbe essere l’imminente partenza di un trombo, che potrebbe avere conseguenze gravissime per l’uomo provocando addirittura la sua morte improvvisa. Pertanto è opportuno sottoporsi a uno screening specifico, che possa valutare attentamente la condizione e prevenire situazioni come l’infarto e l’ictus.
Il D-Dimero alto può scatenare dei sintomi?
La presenza di un D-Dimero elevato può provocare una serie di sintomi secondari, che un bravo medico saprà interpretare in tal senso pur essendo spesso generici o non presenti tutti contemporaneamente. Una persona con il valore alto potrebbe infatti avvertire dolore più o meno persistente agli arti inferiori, concentrato principalmente su una sola gamba e costante nel tempo.
Inoltre potrebbe notare del gonfiore nella zona, capace di sfociare in veri e proprie edemi dolenti e duri, e una decolorazione della pelle. Si tratta di tutti elementi collegati che dovrebbero subito far pensare a un malfunzionamento del sistema circolatorio, del quale sarebbe opportuno ricercare le cause prima che la situazione peggiori ulteriormente.
Inoltre, in casi meno frequenti potrebbe manifestarsi fiato corto e affaticamento nel respirare anche in situazioni di riposo, tosse con presenza di muco e sangue rosso ed evidente, dolore al petto diffuso e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. In tal caso è possibile che sia sopravvenuta un’embolia polmonare e sia necessario intervenire con estrema tempestività per evitare il decesso imminente del paziente.
Cosa fare in caso di D-Dimero alto?
In caso di D-Dimero alto è opportuno rivolgersi immediatamente a un medico per approfondire la condizione, in modo da verificare se può essere una situazione gestibile oppure se è necessario un ricovero. Non bisogna infatti sottovalutare affatto la presenza di un trombo nel sangue, poiché le conseguenze potrebbero essere decisamente gravi e addirittura mortali.
Dopo essersi sottoposti a uno screening è opportuno stabilire la cura giusta con il dottore che segue il caso, così da scoprire le cause e cercare di curarle in maniera specifica. Essendo infatti queste molteplici non è possibile individuare una cura univoca ma deve essere calibrata in base alla sintomatologia e al motivo scatenante. Potrebbe infatti trattarsi di una condizione esclusivamente transitoria o invece di un’avvisaglia evidente, che è compito dello specialista cogliere e interpretare nella maniera corretta.
Il suggerimento è quello di non ignorare i sintomi secondari sopracitati, anche se si presentano singolarmente, chiedendo un consulto per escludere tutte le possibili implicazioni del caso, dalle più banali a quelle più gravi.
Il D-Dimero alto in gravidanza
Durante la gravidanza il rischio di sviluppare delle trombosi (molto spesso combattute grazie ai benefici dell’aglio nero e di altri alimenti specifici) si manifesta decisamente più alto del normale e quindi a maggior ragione il D-Dimero è un parametro da tenere fortemente in considerazione. Se il valore eccede la soglia di guardia significa che sta avvenendo una ipercoagulazione, che tende a manifestarsi soprattutto in prossimità del parto o subito dopo, per gli squilibri che il corpo subisce a seguito di questo evento.
I problemi venosi sono all’ordine del giorno per le donne in dolce attesa, che soffrono di frequenti crampi alle gambe, edemi diffusi e cattiva circolazione che porta al ristagno dei liquidi. Un bravo medico saprà effettuare pertanto tutti gli esami del caso e monitorare la situazione nel corso di tutta la gestazione, per appurare che non si verifichino picchi improvvisi che possano pregiudicare la salute della mamma e del bambino.
Si tratta infatti di un periodo davvero delicato dal punto di vista fisico ed essere seguite correttamente è un ottimo modo per affrontare questa fase, dove è possibile riscontrare gonfiori e una sensazione di dolore o indolenzimento degli arti inferiori da sopra a sotto.