A cosa serve la tiamina
La tiamina è conosciuta come vitamina B1, una delle sostanze più importanti tra gli elementi vitaminici fondamentali. Si tratta di una vitamina idrosolubile che non può essere accumulata naturalmente nell’organismo, per questo motivo bisogna assumerla tramite l’alimentazione.
Quando necessario è possibile mantenere livelli ottimali di tiamina attraverso gli integratori naturali di vitamine, per sopprimere eventuali carenze che non si riescono a soddisfare con la sola dieta. Scopriamo a cosa serve la tiamina, perché è importante e quali sono gli alimenti ricchi di vitamina B1.
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Che cos’è la tiamina
La tiamina è una delle principali vitamine del gruppo B, indicata nel gergo comune come vitamina B1. Questa sostanza è essenziale per l’organismo in quanto contribuisce a regolare una serie di processi fisiologici, tra cui il metabolismo, aiutando ad ottimizzare l’utilizzo dell’energia fornita dai macronutrienti assunti attraverso l’alimentazione quotidiana.
Nel dettaglio, la tiamina svolge un ruolo cruciale nella trasformazione in energia del glucosio, assicurando al nostro corpo le energie necessarie per effettuare tutte le varie attività giornaliere. La vitamina B1 è anche importante per migliorare l’attenzione, infatti favorisce la concentrazione durante lo studio e l’apprendimento.
La tiamina è indispensabile per tutti i processi di crescita, poiché stimola lo sviluppo delle cellule e garantisce un corretto funzionamento di organi come il cuore e il cervello. Non a caso l’assunzione della vitamina è fondamentale per i bambini, in quanto supporta la fase di crescita rendendo più efficiente il metabolismo e l’operatività cellulare.
Il fabbisogno giornaliero della tiamina
La vitamina B1 deve presentare livelli specifici all’interno dell’organismo, con differenze sostanziali in base al sesso. Per gli uomini il fabbisogno di tiamina è di circa 1,2 mg al giorno, mentre per le donne questa quantità è più bassa, con un valore di circa 0,9 mg al giorno per soddisfare l’apporto di questa vitamina idrosolubile.
Queste indicazioni valgono per gli adulti, infatti durante il periodo di crescita i livelli consigliati di vitamina B1 sono diversi e aumentano gradualmente con l’età e lo sviluppo. Come segnalato dall’Istituto Superiore di Sanità, nei primi 6 mesi di vita l’assunzione di tiamina viene realizzata attraverso il latte materno, quindi non è necessario integrare questa sostanza con la dieta.
Dopo il sesto mese e fino al primo anno di vita invece la dose suggerita è intorno a 0,3 mg, passando a 0,4 mg da 1 a 3 anni e aumentando fino a 0,5 mg da 4 a 6 anni. In seguito è opportuno assumere 0,8 mg di vitamina B1 da 7 a 10 anni, mantenendo livelli uguali per i bambini e le bambine, mentre al di sopra degli 11 anni per i maschi la quantità inizia ad essere leggermente più elevata.
Gli alimenti ricchi di vitamina B1 (tiamina)
La tiamina non viene immagazzinata naturalmente dall’organismo, perciò è fondamentale assumerla attraverso una dieta sana ed equilibrata. Laddove necessario è possibile complementare l’alimentazione con l’integrazione, un approccio spesso molto utile come abbiamo indicato in un precedente approfondimento che spiega a cosa servono gli integratori.
Tra gli alimenti ricchi di vitamina B1 ci sono:
- frumento
- riso integrale
- uova
- carne di maiale
- patate
- lievito di birra
- soia secca
- prosciutto crudo
- noci secche
- pistacchi
- grano saraceno
In generale, per assumere la tiamina i cibi migliori sono i legumi, i cereali integrali, il lievito, la carne di maiale e le uova, con un mix di prodotti di origine animale e vegetale. Per questo motivo è essenziale seguire una dieta mediterranea variegata, allo scopo di assumere tutti i micronutrienti fondamentali per l’organismo.
Cosa succede in caso di carenza di tiamina
Se non si ottiene una quantità giornaliera di vitamina B1 è possibile riscontrare una condizione di carenza di tiamina. Questa situazione può comportare una serie di conseguenze, ad esempio favorendo la perdita di peso corporeo e in alcune circostanze il deperimento, a causa dell’alterazione dei processi metabolici con possibili sintomi come vomito e salivazione.
Un livello basso di vitamina B1 può provocare anche delle conseguenze al sistema cardiovascolare e nervoso, favorendo l’incidenza di patologie neurologiche e cardiache. Al contrario l’eccesso di tiamina non causa effetti collaterali significativi, poiché viene spesso espulsa dall’organismo in modo naturale senza controindicazioni per la salute.
Le persone che devono prestare attenzione alla carenza di vitamina B1 sono soprattutto i malati di HIV e AIDS, i soggetti che si sono sottoposti a un intervento chirurgico, chi abusa di alcol o utilizza alcuni farmaci particolari con effetto diuretico. Inoltre il livello i tiamina deve essere monitorato nei bambini, garantendo un supporto adeguato per la crescita.